Non ti hanno lasciato finire la tua biografia.
L’hanno tagliata nel mezzo.
Forse per questo non riesco
a riassumerti in un necrologio
La memoria si agita –
Un pesce fuor d’acqua
corpo spirito anima vibrano
rifiutandosi di riunirsi
sotto la barella di questa poesia
Forse anche perchè in questo momento,
cinque giorni dopo, prima di essere deposto
dopo l’ultimo tributo di rispetto
dentro il friabile Loess.
Si parla di una fossa comune,
è proprio da te aggiungersi ai tuoi fratelli:
Farai divertire tutti un mondo con i tuoi fràtelli, con l’accento all’inizio.
Angelo dei sacchi di arachidi e delle scatole di birra,
l’incaricato della conversazione
I tuoi occhi erano su on spalancati di stupore,
uno sguardo telescopico amichevole che cancella ogni avanzo di distanza.
Abbiamo un legame di sangue con il Liverpool e una densa intimità con lo schermo.
Tu eri i miei occhi a Nir Oz –
La casa dello zio Meir il Miracoloso caffè il ciambellone il sigaro il whisky,
saldatore degli uccelli di rame e sangue.
La tua macchina fotografica gironzolava come un cane del kibbutz che si alza dal letto
per dare il benvenuto all’ospite,
ventaglio di arco nel deserto
Action Giugno nel Negev– due millimetri di pioggia
Un video con la scritta:
Una mattina estremamente nebbiosa. Si puo sentire
la pesante rugiada scendere
e il cinguettio di uccelli leggero e simpatico.
Ma perché mi sono svegliato così presto (29.9.23).
Sei stato ucciso nel mini-Auschwitz di Hevel HaBssor,
nella tua casa la tua fortezza che amavi
con un pizzico di ironia nera ebraica:
Un uomo contento a Simhat Torah.
Come hai scritto nel tuo ultimo post:
Questa è il nostro fiasco di Succot
pietà non conosceva.
Sembri sorpreso che sia stata scritta una poesia su di te. Dovresti sapere:
You will never walk alone pure nell’aldilà.
*Simhat Tora e Succot sono due feste ebraiche vicine che vengono festeggiate ad ottobre.