E senza che gli venisse spiegato come
Come se lo conoscessero da generazioni prima, dalla nascita,
Si rimpicciolirono in un armadio e rimpicciolirono il respiro e aspettarono
E non venne nessuno.
E tra le loro dita come un rosario di preghiera
Dissolsero la promessa finché non diventó
Cenere indolente che bruciava nelle loro gole
E non venne nessuno.
E scaricarono uno dopo l'altro i loro tesori ingenui
Come qualcuno che butta un peso da una barca
E sprofondarono in un’orfanilità densa e determinata
E non venne nessuno.
E per un momento si chiesero se la colpa fosse stata loro
Se non avessero fallito a risolvere l’enigma terribile
Ma sapevano che sarebbero stati raccolti subito tra le braccia del sollievo
E non venne nessuno.
E accarezza accarezzavano rono i bambini con le mani sporche di sangue
Mentre le pareti intorno a loro si scioglievanno fino all'ultimo
E apparve una crepa da mare a mare
E tutti gli angeli erano esauriti nel mondo
E scese l'oscurità
Più nera di ogni altra oscurità
E passò un'ora e un'altra ora e un'altra ora e un'altra ora
E un'altra ora e un'altra ora e un'altra ora e un'altra ora e un'altra ora e non venne
Nessuno.
*”Le Ore” è stata scritta in seguito all’attacco del sette ottobre, sulle persone assediate che aspettavano l’aiuto e il soccorso, ma invano. Il colpo e il lutto che hanno generato questa poesia sono continuati pure dopo come reazione alla guerra, insieme alla speranza di un trattato di pace e della fine allo spargimento di sangue.